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Ho già avuto modo di descrivere le emozioni che quelle Isole regalano. L’augurio per qualsiasi persona, Diver o semplice appassionato di mare, è di avere la fortuna di provarle di persona. Ogni volta che rientro da quei posti sento il bisogno di avere già un altro appuntamento, un’altra data sulla quale concentrarmi.
Volevo fare qualcosa di diverso dal “solito” ed ho chiesto a Macana di poter fare delle variazioni sulla rotta Sud. La recente apertura dell’aeroporto di Thaa l’ha reso possibile .
Partiti da Male, dopo la prima immersione “check” in zona, ci siamo diretti su Male Sud (La pass di Guraidhoo), poi verso Felidhoo (Miyaru Kandu) e la notturna di Alimathà. Partenza col botto. Chi conosce quelle immersioni sa di cosa parlo. Poi, la prima variazione. Attraversato il tratto di Oceano per portarci sull’Atollo di Ari Sud (sarei andato volentieri anche più a Nord) per la ricerca dello Squalo Balena. Fortuna vuole che tutti sono riusciti a vederne 3 facendo snorkeling, successivamente uno in immersione. Non oso pensare alle maledizioni che avrei preso, per il lungo navigare, se non LO avessimo visto. Perchè la navigazione è stata lunga per arrivare ad Ari, ma poi bisognava tornare a sud di Felidhoo, precisamente a Rakeedhoo, altre 6/7 orette. Da qui è ripartito l’itinerario abituale verso Sud. Tempo sempre migliore, sempre meno nuvole in cielo e acqua che si faceva via via più limpida. Immersioni fantastiche in mezzo a milioni di pesci colorati. I reef, andando verso Sud, sono più vivi e belli.
Volata la prima settimana abbiamo salutato a malincuore gli undici ripartiti dall’aeroporto di Thaa che però si sono goduti lo spettacolo di vedere le isole dall’alto. A completare la loro vacanza, un bel pomeriggio a Dubai, che, per quanto sia una città completamente “artificiale” regala la visione di uno skyline impressionante e lo spettacolo delle fontane sotto la torre più alta del mondo è veramente notevole.
La barca,ha proseguito verso Laamu dove abbiamo caricato gli ospiti della seconda settimana. Da Laamu in giù il panorama cambia completamente. Una serie di numerose Isole deserte messe in fila lungo il lato Est degli Atolli. I passaggi tra l’Oceano e l’interno dell’Atollo creano la peculiartità delle immersioni di Laamu e Suvadiva. La corrente in questo periodo (l’unico buono per questo itinerario) spinge l’acqua pulita dall’Oceano verso l’Interno. Sulla “terrazza” affacciata sull’Oceano, di questi canali (le famose Pass Maldiviane o Kandu in lingua Divehi) ci si posiziona, faccia alla corrente, a godere dello spettacolo di centinaia di Squali Grigi che ti girano davanti. Con un po’ di fortuna, agli squali si mescolano banchi di Carangidi, Aquile di Mare, grossi Tonni, Pesci Napoleone e tantissimo altro.
Il “pezzo raro” è stato uno Squalo Chitarra che era appoggiato sulla sabbia e si è fatto fotografare senza grossi problemi.
Una volta lasciata la parte profonda dell’immersione si può godere delle pareti che sono particolarmente ricche e colorate e in mezzo ai coralli, sulla sabbia, il mio preferito, lo Squalo Leopardo
L’ultima immersione, Maarhea Kandu, mi lascia sempre sbalordito. Degna conclusione di un viaggio fantastico.
Si parte sempre con la tristezza di lasciare un paradiso, a volte pesa proprio tanto (ho visto tanta gente piangere andando via) ma il paradiso è sempre lì. Come ho detto all’inizio di questo breve racconto, ho bisogno di pensare che ci tornerò. Gennaio prossimo, 2016, dal 9 al 24, e spero che saremo tanti a stare bene.
Un grazie di cuore a chi questo viaggio lo ha reso possibile, Macana Maldives, e a chi lo ha reso piacevole al di là del posto e delle immersioni, Ezio, Dominique, Ornella, Sihel e tutto l’equipaggio della Princess Handy.
Un arrivederci ai miei compagni di viaggio: Giulia e Alberto, Erica e Matteo, Cinzia e Nuccio, Graziella e Gianni, Nella, Elisa, Carina, Silvana e Sebastiano, Il grande Roberto, Paolo, Ciccio e Tiziana, Marco, Amedeo e Suzy
Lele